Page 517 - Io la penso cosi
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altra forma dopo la morte…. La immaginavo come

        una  sorta  di  coscienza  cosmica  che  avrebbe

        invaso l’intero universo; che sarei pervenuto alla

        conoscenza  pura  di  ogni  cosa  …  Il  pensiero

        terreno, ulteriormente condito di esperienze, man

        mano ha deviato da tale primordiale sviluppo ….

        Inverosimile, mi è parso …. Niente di umano e di

        terreno  lascia  presupporre  tale  realtà  ….  Quello

        che noi sappiamo di essere è strettamente legato

        ai     sensi      terreni:       odori,       sapori,      rumori,

        appagamenti  del  corpo  …  Tolti  i  sensi  che  ci

        rimane? Cosa immaginare?  Come identificarsi in

        questa realtà cosmica la quale ci dovrebbe dare


        conoscenza  e  contemporaneamente  il  senso  di

        chi se la sta immaginando, il senso di se, in altre

        parole?  Il  tutto  lo  intuiamo,  galassie,  stelle,

        pianeti, spazi, radiazioni … tempo … ; ma questo

        sarebbe sorto dal nulla e quindi il nulla e il tutto

        sono strettamente complementari … Immaginare

        l’immensità o il nulla, paradossalmente è la stessa
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