Page 133 - Io la penso cosi
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bruciò gli spartiti musicali … Sicuramente lei non
era portata per la cultura, come tanti all’epoca nel
paese; come tanti, anche perché impossibilitati ad
erudirsi. Lavoró come cavamonti con il fratello,
nelle cave di tufo di San Giorgio Jonico. Un lavoro
molto duro e poco redditizio. Sicuramente avrá
rimpianto tante volte il buon lavoro oltre oceano.
Comunque in un modo o nell’altro, rimpianti a
parte, la vita continua e dalla loro unione ….
nacquero tre figli, Zio Antonio (ziu ntunucciu), zio
Biagio e mia madre Veneranda. Non a caso il
soprannome della famiglia era “li fisckettari”,
perché proprio tutti, forse per dna, avevano la
passione per la musica. Peccato per il possibile
gruppo che avrebbero potuto costituire, ma gli zii
partirono, arruolandosi militari, uno nei
carabinieri e l’altro nella polizia. Mio nonno
continuava a tenersi informato con il mondo;
infatti, ogni possibile fonte d’informazione
dell’epoca, era a lui potenzialmente di sprono per
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