Page 221 - Io la penso cosi
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un esperimento dei quali riscontri non avrebbero

        potuto  farne  uso.  Ora  ho  a  disposizione  vari

        dispositivi  d’ausilio  che  mi  consentono  di

        “interfacciarmi”  con  l’universo.  Certo  che  sono

        enormemente superiori a quelli detenuti quando

        circa  duecento  anni  prima  ero  costretto  a

        relazionarmi, con una memoria confinata in uno

        spazio  “fisico  –  temporale”  chiamato  cervello,

        inserito  in  un  agglomerato  biologico  chiamato

        corpo. Questo beneficiava, si fa per dire, di alcuni

        sensi  macroscopicamente  carenti  di  indagare

        negli spazi siderali dei misteri cosmologici. Alcuni

        di  questi  individui  erano  sfuggiti  alla  lacunosa


        esistenza su quel pianetuncolo chiamato “Terra”.

        Erano  circa  sette  miliardi  e  come  larve  ne

        divoravano il pianeta come fosse una mela. Non

        avendo altro  da  sbranare, iniziarono a  dilaniarsi

        l’un l’altro, talvolta facendolo con un formalismo

        che tendeva ad esorcizzarne l’atto cruento in se.

        Quei  pochissimi  che  si  resero  conto  che  tutta
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