Page 148 - Un momento di Stasi
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accurato esercizio di rimarca tura, affinché si abbia una
base affidabile e allargata il più possibile.
Tale necessità non è solo obbligatoria in un supporto
organico come i cosi detti cervelli, da cui proviene quella in
questione, ma anche in questo conio incredibile, il quale
pare sia il solo risultato e quanto rimane di quella che fu
l’unica stranezza cosmologica nota: un embrionale esito in
grado d’interrogare se stesso e che per il suo
conseguimento pare siano occorsi milioni di anni.
Mi rimane un linguaggio per mezzo del quale
strutturerò il vasto campo mnemonico, supponendone
successivamente una enorme clonazione che lascerò
dilagare nelle infinite direzioni dell’univers .
Nel “senso del me” fluiscono ricordi talvolta ignoti, non
appartenuti ad un vissuto diretto di quando ero solo un
esserino sprovveduto, in un contesto qualunque di quel
pianeta.
Anno 2015, in Italia, uno staterello incuneato nel mare
Mediterraneo, vigeva il caos. L’ordine, seppur precario,
tenuto per tantissimi anni, anche a scapito della bontà del
territorio, oramai era un blando ricordo.
Nessuno più era in grado di detenere una visione
globale della situazione; il carisma e la competenza,
requisiti imprescindibili per un leader, erano oramai un
lontano ricordo. L’esigenza di trovare un capo con tali
caratteristiche, era divenuto un puro sogno che ancora
veicolava nelle menti degli ingenui.
Il capo del governo era un certo Renzi, un apparente
ragazzotto che si atteggiava a capace e che aveva creato il
suo consenso, facendo leva su un deserto di altrettanti