Page 81 - Un momento di Stasi
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Gli dissi che avrebbe fatto parte di un mondo idilliaco
       pieno di enormi possibilità.
           Avrebbe  avuto  l’energia  del  nostro  Dio.  Forse  si
       convinse  di  ciò  e  morì.  Rimasi  solo  e  i  miei  affanni  si
       accentuarono  enormemente.  I  monologhi  potevo  solo
       pensarli: Il mio tempo era impegnato quasi totalmente alla

       ricerca  di  cosa  ci  fosse  oltre  la  barriera.  La  fine  di  tutto
       ossessionava la mia esistenza.
           Per  me  non  c’era  né  ci  sarebbe  stato  nessuno  a
       consolarmi o capace d’illudermi.
           Ero destinato a morire solo con le mie angosce, con le

       mie paure, con le mie speranze
           Un giorno sentii degli scossoni più forti del solito. Le
       vaghe  immagini  che  circondavano  il  mio  mondo  si
       diversificavano  nella  forma  e  nei  colori.  Iniziai  a  vedere
       altri faccioni simili al mio Dio:
           D’improvviso un tonfo.

           Continuai a girare per quelle che credevo le dimensioni
       del mio mondo, ma non percepivo più ostacoli invalicabili
       al mio viso, alla mia ragione. Potevo viaggiare per dove mi
       pareva, e lo feci. Incontrai un altro pesce come me che non
       era vissuto dentro un boccaccio, come finalmente capii che
       era.

           Lui “sgamato” mi raccontò del mondo delle cose, dei
       pesce e anche di quelli che come me erano nati in un piccolo
       recipiente e temevano o pensavano che fosse solo quello il
       mondo  possibile.  Sbalordito  ed  euforico  di  tutto  ciò  mi
       rallegrai e rafforzai la speranza che qualche altro “Dio” mi
       riversasse in un universo più infinito.
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