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QUALORA TU SAPESSI ANIMA MIA
DEL TURBOLENTO ANSIMO CHE IMPERITURO ASTRINGE;
DI STRANI RIGURGITI
E, PUR ESTRANIANDOMI, NON ABBIA A PORVI SENNO.
QUAL VENTO V’ERA NEL DI QUANDO VIDI
OASI NELL’OASI, PER COME LA TERRA APPARE?
SI CH’ERO CADUCO SULLA SABBIA ASSORTO!
ODI, LINFA DI VITA, LO SBOTTO DEL VIANDANTE,
QUAL SOVENTE SCORGE IL VANO OLTRE LA MENTE;
PER CASO PORSI SGUARDO LA, AD ORIENTE,
E, D’INCANTO, PER TRASCENDENTE ESSENZA,
MI S’INALÒ MAGICA PASSIONE!
OR CH’È CERTO COME IL MISTERO DELLA COSCIENZA UMANA;
COM’È IL GUSTO DEL NETTARE REALE,
IL QUAL SUBLIMA ED ESTRAE DALLA VITA IL MARE;
ARPIONIAMONE IL NOBILE PIACERE:
QUANDO NEL TENUE CONSCIO SCONFORTO IMPERVIA;
SE ANNASPIAMO SENZA SCOVAR RAGIONE;
MENTRE TREMANTI TEMIAMO OGNI CAGIONE;
SAPREMO INSIEME AFFOGAR LE BEFFE,
NELLA VOGLIA DELLO STAR PRESENTI
IN ELISIR DI VITA!