Page 141 - Io la penso cosi
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La mia resistenza psicologica a quella particolare

        coercizione,  diveniva  sempre  più  agguerrita  e

        organizzata.


        Teso  su  fronti  diversi,  da  una  parte  la  perenne

        ricerca di identificazione della meta che non può

        possedere un traguardo del senso più profondo

        delle ragioni intellettive; dall'altra la forza oscena

        di  quella  realtà  che  s’illudeva  di  sconfiggere


        l’individuo,  confinandolo  ad  una  molecola
        dell’organizzazione chiamata esercito.



        Solo  il  timore  di  tornare  alla  terra,  al  duro

        inappagante lavoro nei campi, spronato, inoltre,

        dai miei a non mollare, che non presi la decisione

        di scappare via, di abbandonare quel mondo che

        diventava  per  me  sempre  più  alieno  ed

        incomprensibile.


        Rimandavo ogni giorno la decisione di andar via


        al giorno dopo. Non conobbi in quella circostanza


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