Page 476 - Io la penso cosi
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mucchi di mattoni, il corpo massacrato da qualche

        oggetto  contundente:  gli  avevano  strappato  il

        fegato. Si ammazzavano a vicenda pur di afferrare

        qualcosa  da  mangiare.  Un  giorno,  mentre

        cavalcavo,  ne  vidi  uno  colpire  al  capo  con  un

        mattone un compagno che dietro un mucchio di

        pietre masticava un pezzo di pane. Nel tempo che

        impiegai  per  arrivare  all’ingresso,  poiché  mi

        trovavo  al  di  fuori  del  recinto,  quello  dietro  le

        pietre era già morto, col cranio sfracellato, né mi

        riuscì di rintracciare il colpevole tra la massa dei

        russi  che  si  aggiravano  là  intorno.  Mentre  si

        spianava  il  terreno  per  le  prime  costruzioni,


        scavando trovammo parecchi cadaveri di russi che

        erano stati uccisi dagli altri e in parte divorati, e

        poi sotterrati in qualche buca di fango. Soltanto

        allora  ci  spiegammo  la  misteriosa  scomparsa  di

        tanti di loro.






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