Page 252 - Io la penso cosi
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d’innanzi, sbadigliava, si parlava, o meglio si
mugugnava qualcosa, divorava tre o quattro
ciotole di latte pecorino e usciva dalla porta sul
retro che dava in un gran cortile.
Il selciato dell’aia sarebbe apparso lastricato se
non fosse stato per la montagna di sterco che lo
ricopriva.
Tra il letame e la lurida paglia, un centinaio di
caproni trovava refrigerio nelle fredde notti
d’inverno. Lo sterco era presente, purtroppo,
anche quando d’estate le cornute creature
n’avrebbero fatto volentieri a meno.
Si confondevano tra i maschi, anche una trentina
di pecore.
All’uscita del padrone, il grosso maremmano,
bianco caffè latte, per lo sporco del quale il suo
pelo era pregno, abbaiava due volte, si portava
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