Page 73 - Un momento di Stasi
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sperimentazione  permette  un’ignoranza  degli  effetti  da
       essa  prodotta.  Tali  artefici  “sperimentatori”  sarebbero  a
       loro volta ignoranti! Se è così, loro non potranno che essere
       un  altro  gradino  della  cognitività.  Questo  permette  di
       affermare  un’infinità  di  “stadi  intermedi  della  verità”.  Il
       supporli e protendere ad essi è lo scopo principale di questa

       trattazione. Quanto stimato, esclude la visione comune di
       ritenere un mondo a noi noto ed un altro comprendente
       tutto il mistero delle cose o se si preferisce “Dio”.
           In  altri  termini,  è  l’infinito  l’artefice  stesso  della  sua
       evoluzione.

           Nel secondo caso, ovvero se la vita ha avuto e si orienta
       verso una formulazione fortuita, importante sarà chiedersi
       il  senso  di  tutto  ciò;  se  non  esiste  una  premeditazione,
       perché  appunto  casuale,  potrà  questo  a  sua  volta
       autogestirsi e progredire verso la proliferazione delle sue
       idee o verso la sua totale alienazione.

           Questa  circostanza  ci  porrebbe  in  una  condizione  di
       estrema  responsabilità,  in  quanto  l’annichillimento  o
       l’affermazione  di  eventi  avrebbe  solo  la  nostra  volontà
       come artefice.
           Ma il senso del nulla non è forse primitivo in noi stessi?
       Come  dire  che  l’immagine  che  noi  recepiamo  della

       possibilità nichilista della vita e delle cose non ci porta a
       sperare nell’evento evolutivo se “noi” non ci saremo.
           Questo dilemma apre le porte verso una nuova idealità
       da perseguire. Nel caso le circostanze siano condizionate
       dalla nostra volontà, il metafisico stesso potrà svilupparsi
       nel senso che noi “auspichiamo”.
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