Page 68 - Un momento di Stasi
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Non  posso  ritenermi  puerile  se  constato  che  nei  tempi
       antichi  e  contemporanei  si  attribuisce  validità  a  cose
       impalpabili  ed  incomprensibili.  Il  mistico  come  il
       metafisico  si  differiscono  dal  pratico  per  la  loro
       caratteristica di appartenere a qualcosa che va oltre la vita
       terrena.

           Se  a  tali  termini  viene  attribuito  un  significato  più
       ampio,       possiamo        facilmente       inserirvi      fenomeni
       paranormali  a  cui  non  è  possibile  attribuire  una
       spiegazione a noi comprensibile. Ma comprensibile non è
       qualcosa  di  soggettivo?  Non  sarebbe  interpretato  forse

       come miracoloso manifestare fenomeni della nostra scienza
       a persone del passato o anche a contemporanei ignoranti?
       Il  supporre  può  ritenersi  un  atto  da  assurgere  come
       assioma. Non si può accettare, come invece viene fatto, un
       dogma di cui spesso intimorirsi nel cercare una specifica
       veridicità. Nel corso della mia esistenza ho avuto modo di

       constatare  ed  escludere  al  momento  fenomeni  di  vario
       genere. Non ho riscontrato una sola volta un evento a cui
       non abbia dato una visione terrena e primitiva. Cose a cui
       ho  anche  attribuito  precocemente  una  causa  misteriosa,
       hanno avuto in seguito una spiegazione razionale.
           Se  si  adagia  e  ci  si  lascia  trascinare  dalla  pigrizia

       mentale, se appunto non vogliamo o non siamo capaci di
       scorgere oltre al nostro naso, rimarremo in una percezione
       dell’io come cosa effimera e banale. Se pure la scienza ci
       consente di intravedere solo un’esigua punta di un iceberg
       di  indefinite  dimensioni,  comunque  ci  lascia  intuire
       verosimilmente e ci lascia sperare in un immenso ente di

       infinite concezioni. Ma quali siano tali concezioni é difficile
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