Page 72 - Un momento di Stasi
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premessa possiamo allora si tentare d’immaginare il
metafisico, ma tale visione non può prescindere dalla
nostra cognitività; questa a sua volta si differenzia anche
notevolmente tra gli stessi esser viventi.
Per supporre questo nella visione attuale del “mistero”,
preme iniziare ad escludere ciò che non potrà accadere
perché non auspicabile ne proponibile.
Il nostro corpo, lo notiamo per ciò che accade ai
cadaveri, si decompone nei suoi elementi.
Che questi elementi si siano strutturati in modo così
complesso da percepirne di loro coscienza; questo
terminerebbe col degrado del corpo stesso. Ma come può
ipotizzarsi valida tale asserzione? Meglio, cosa spinge gli
elementi ad assemblarsi per un fine che sembra tenda di
più allo sviluppo della sua stessa conoscenza?
Questo dilemma orienta ad una duplice possibilità: la
prima detiene un lume prettamente casuale ed include,
quindi, il resoconto di tale probabilità. Alcuni studiosi
ritengono che affinché si strutturino organismi viventi del
tipo a noi noto, i miliardi di anni stimati dell’inizio della
vita sulla terra, sarebbero insufficienti. L’ipotesi, quindi, di
ritenere non terrestre il codice della vita è verosimile.
Tale constatazione permette di supporre a sua volta
altre possibilità sensate del tipo che la nostra struttura
genetica sia giunta sulla terra in modo fortuito oppure
premeditato.
Nel caso di una premeditazione, la nostra condizione
cognitiva ci permette già di riflettere su chi siano gli, o
l’autore che avrebbero tentato tale inseminazione e per
quale fine. Noi sappiamo già affermare che la