Page 69 - Un momento di Stasi
P. 69
recepirlo; in definitiva l’assimilo della nostra sapienza
viaggia pari passo con la conoscenza acquisita. E’ certo che
l’esperienza ci porta a ritenere che il tempo a disposizione
per noi da dedicare alla meditazione è molto limitato.
Inoltre la nostra ragione rifiuta l’ingiustizia latente che
sembra permeare la terra. Lo sviluppo del pensiero è stato
anche enormemente frenato da sistemi imposti in cui non
era permesso il libero arbitrio che avrebbe consentito, con
più proficuità, lo scandaglio dei misteri. Non a caso in
epoche in cui ciò è stato possibile sono emerse spiegazioni
per tanti fenomeni precedentemente interpretati come
paranormale o attribuibili ad enti non terrestri. Non notare
questo è chiudere forzatamente la propria mente
all’universo. Inoltre tali atteggiamenti hanno contribuito a
limitare anche quel senso di pienezza e appagatezza che ci
pervade nel momento dell’illusione che un credo ci ispira.
Se guardiamo alla storia delle religioni, non possiamo non
scorgerne l’elemento palliativo che tali credenze
detenevano. E’ infatti, per un contemporaneo occidentale,
inverosimile che si dia credito ad una serie di “dei”, capaci
di detenere la facoltà del dominio degli elementi.
L’evoluzione media ha solo di poco spostato la credulità di
queste forme mistiche. Non necessita molta fantasia infatti
trovare similitudine fra i santi e gli dei. Ad entrambi si
possono attribuire potenzialità sovrumane. Entrambi
bisogna venerarli affinche’ veniamo graziati. Certo il passo
che porto’ alcuni popoli a credere in un solo Dio, limito’
non di poco l’ipocrisia del Politeismo. Ma, come penso sia
stato, il fatto che qualche terrestre abbia creato le condizioni
per unificare la credenza verso un solo ente, limito’ si