Page 63 - Un momento di Stasi
P. 63
INIZIAMO A PENSARE
Nei vari flash in cui ho tentato di esternare il mio punto
di vista sul mondo che mi circonda, non ho curato la
comprensibilità del contenuto. Ho tentato di racchiudere
vari aspetti della realtà in un condensato semantico il cui
significato non emergeva nella sua interezza se non per
quei lettori dotati di un’intuizione specifica.
Il presente trattato avrà una stesura indefinita in quanto
potrò riuscire a fornire in modo, a me pare, soddisfacente il
“puzzle del creato”, ma con altrettanta libertà potrò
spostarne i frammenti del mosaico per comporne un altro
ritenuto al momento più significativo.
Inizio da una situazione esistenziale in cui prevale il
pessimismo per quanto riguarda la possibilità che potrò
avere di fornirmi una risposta veramente sensata per
quanto concerne l’esistenza dell’io. La mia età incide anche
in modo significativo nello spronarmi alle riflessioni.
Se si guarda, anche con scrupolo, a ciò che è stata la
nostra storia, ovvero la storia dell’uomo, delle cose, degli
eventi, emerge un quadro desolante ed iniquo. La vita sulla
terra sembra abbia estrinsecato una sua peculiarità a cui la
nostra ragione ha contribuito veramente poco allo scopo di
fornire una visione non del come, ma del perché e a cosa
punti una realtà vivente. Ancora, qual’è il punto in cui si
deve distinguere un tipo di considerazione da noi ritenuta
come organica e quindi di vita, da un’altra che include la
manifestazione fisica ed eterogenea del cosiddetto mondo
inanimato.