Page 89 - Un momento di Stasi
P. 89
“Sei un povero illuso come sempre, vecchio padrone.
Neanche in questi ultimi istanti riesci a capire che io so
perché sono vissuto; ma sono certo che a te sfugge del
perché tu esistito. Hai mai notato che mi sia sconfortato,
ribellato, o in ogni caso variato la mia indole nel corso della
mia vita?”
“Non l’hai fatto perché non ne eri capace, perché sei un
asino e il tuo istinto è quello di vivere da asino..”
“ E’ questo che hai sempre pensato vero? Non ti è mai
passato per la mente che l’asino è più vicino alla
consapevolezza di se stesso?”
“Vuoi sostenere che sai di essere poco più di niente, che
la tua esistenza è legata al lavoro duro; che avresti vissuto
al massimo per venti miserabili anni; che non avresti
conosciuto neanche il piacere dell’accoppiamento?”
“Proprio perché non conoscendo quanto tu mi stai
dicendo, mi sono allietato di quel poco o tanto che ho
potuto avere dalla vita! Non si detiene un’unità di misura
per valutarne i piaceri; ho goduto di essi e basta!”
“Ma della consapevolezza di esistere, del perché tu sia
nato, lo scopo della tua esistenza, che cosa ti sei risposto?”
“Se non me lo stessi chiedendo non ci avrei mai pensato.
E’ crudele che tu mi faccia queste domande proprio adesso
che sto per svanire. Non ti preoccupare; per fortuna
conosco le risposte alle domande che mi poni, ma ripeto, se
non mi fossi posto questi quesiti, saresti stato molto crudele
nei miei riguardi.”
“Scusami, sono stato cinico, ma nonostante la nostra
amicizia ho veramente capito poco di te.”